Fondamenti

FONDAMENTI DI UN UMANESIMO SOCIALISTA CORSO DI TEORIA GENERALE 1

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Descrizione prodotto

Quest’opera tenta di delineare alcune coordinate per una comprensione della condizione umana, definendo possibili scelte per vivere meglio tramite un impegno autoemancipatorio.
Essa nasce da un’urgenza positiva largamente avvertita e consapevolmente assunta da un gruppo di uomini e donne, uniti attorno alla convinzione della potenzialità di una trasformazione complessiva e duratura dell’esistenza basata sulle qualità migliori di cui disponiamo come specie umana.
Un’urgenza che avvertiamo in prima persona dunque, mentre la recepiamo, direttamente ed indirettamente, forte ed anche drammatica per i nostri simili. Questo nostro tentativo è impostato ed imperniato sulla soggettività, sia perché riguarda lo studio delle soggettività umane sia perché ne prospetta uno sviluppo affidato innanzitutto alla soggettività cosciente. Ne consegue che non ha la pretesa dell’oggettività, così come dovrebbe essere per qualsivoglia riflessione umana, specialmente se inerente l’umano stesso.
Chi ha seguito grosso modo le vicende del pensiero e dell’azione che si vuole alternativa, o quantomeno in opposizione, ai poteri esistenti non avrà difficoltà a riconoscere invece che le presunzioni di oggettività, e la prepotenza dell’unicità dottrinaria necessaria che ne deriva, hanno sovrabbondato recentemente come nei secoli scorsi. Questa constatazione negativa è entrata in contrasto stridente con la nostra urgenza positiva, facendoci giungere ad una conclusione perentoria: bisogna provarsi a disegnare un’architettura teorica d’assieme per una scelta possibile di liberazione in chiave universale, perché ne sentiamo il bisogno e perché gli edifici esistenti appaiono del tutto insufficienti se non dannosi a riguardo. Il tentativo di spiegare la logica di affermazione positiva, che attraversa quest’opera, comporta quindi una negazione intransigente e radicale dei sistemi oppressivi contro cui è indispensabile lottare, ma anche una critica stringente alle teorie del cambiamento che per inerzia continuano a prevalere.
Per definizione quest’opera si rivolge a numerose persone, ed in special modo a coloro che cercano attivamente il miglioramento assieme al prossimo. (…)
Andare al cuore della nostra teoresi significa comprendere che siamo esseri connaturati a noi stessi, abbiamo nel nostro nascere la potenzialità del nostro vivere, nella nostra natura sensoriale e facoltativa il principio della perfettibilità per noi stessi e la specie tutta in cui ci identifichiamo. Ciò che ci è connaturato si viene sviluppando e scegliendo nell’esperienza.
Allora tutta la nostra riflessione gira attorno a tre grandi questioni: chi siamo e possiamo essere grazie alla dotazione essenziale di cui disponiamo; come vogliamo concretarci nel vissuto esperienziale; come le nostre predisposizioni e la nostra volizione si configurano in una libera elezione ottimale in sé e per il prossimo, o come ci dirigiamo nella vita. (…)
Il piano del «corso» prevede tre libri, non necessariamente coincidenti con il numero dei volumi che probabilmente saranno di più. Il primo libro riguarda i fondamenti, il secondo libro sarà imperniato sulle categorie di un umanesimo socialista, il terzo sarà concentrato sulla genesi e la genealogia del potere, ovvero ad un ripensamento complessivo dell’idea del potere. È possibile argomentare in altro modo la struttura generale dell’opera: nel primo libro mi occupo dei «sostantivi» che contraddistinguono il cammino, nel secondo e terzo dei «verbi» che lo orientano. (…)

2010, pp. 594

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